LA GRANDE BELLEZZA

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La grande bellezza

Jep Gambardella da giovane ha scritto un unico libro che ha avuto un discreto successo, ora a sessantacinque anni è un giornalista navigato che scrive articoli di costume e recensioni teatrali. Colto dalla pigrizia e dalla mondanità di Roma non ha più scritto libri. Il film inizia col suo sessantacinquesimo compleanno e ritrae il protagonista malinconico e insoddisfatto. Nonostante partecipi continuamente a feste ritirandosi all’alba, lui sembra sempre alla ricerca di qualcosa che gli sfugge. Solo una santa vivente proveniente da mondo distante dal suo è in grado di fargli vedere la grande bellezza.
Al giorno d’oggi dove la cultura e la nostra arte vengo poco valorizzate vediamo Roma nella sua ricchezza non solo artistica, ma anche folkloristica. Troppo spesso ci passano sotto gli occhi cose straordinarie, ma ormai non riusciamo più a coglierle. Dal punto di vista fotografico ogni scena è capace di farci sognare osservando la città in modo diverso tanto da ricordare il clima felliniano de “La dolce vita”. Vi è anche una critica nei confronti della Chiesa troppo attenta alla superficie piuttosto che alla sostanza delle proprie idee. Il film sebbene lungo non risulta pesante, ma ben calibrato ben fluiscono il cinismo di Jep che ci ruba un sorriso e le scene più drammatiche che toccano il tema della morte.
Assolutamente consigliato.
Post pubblicato il 29/05/2014
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