Ho finito di leggere “Lo Hobbit o la riconquista del tesoro”. Mi ero avvicinata alla lettura di questo testo dopo i film: “Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato” (2012) e “Lo Hobbit – La desolazione di Smaug” (2013). Devo ammettere che sono rimasta delusa.
Il racconto inizia con Gandalf, uno stregone, che fa visita a Bilbo, un hobbit e gli propone di prendere parte ad un’avventura come “scassinatore”. Alla fine Bilbo accetta e insieme a Gandalf e a dodici nani intraprende il viaggio. Il viaggio non è facile e senza pericoli. Infatti nel cammino si imbattono in alcuni Troll, che li catturano, ma grazie all’aiuto di Gandalf riescono a fuggire.
Poi la compagnia raggiunge Forraspaccato, dimora di Elrond il mezzo elfo: qui, studiando il percorso sulla mappa di Thorin, il capo della compagnia dei nani, scoprono alcune rune lunari, simboli particolari che possono essere letti solo mettendo la mappa in direzione della luna, quando essa si trova in una particolare posizione.
Ripartono in direzione della Montagna solitaria. Nel tragitto vengono catturati dai goblin. Nella fuga, Bilbo, che rimasto separato dal gruppo, conosce Gollum, a cui riesce a sottrarre l’anello magico, che rende invisibili. Una volta fuori dalle grotte in cui erano intrappolati si dirigono verso una folta foresta, dove sono costretti a salire sugli alberi per scappare dai Mannari, alleati dei goblin. Vengono aiutati dalle aquile che li battono vicino al territorio di Beorn, uomo che si trasforma in orso. Egli si mostra disponibile e li aiuta per attraversare il Bosco Atro. Qui però il cammino si fa più difficile: finiscono le provviste e rischiano di addormentarsi. Vengono catturati da dei ragni giganti, ma Bilbo, grazie all’anello magico riesce a salvare tutti. Tuttavia vengono di nuovo imprigionati, ad eccezione di Bilbo, dagli Elfi silvani. Sarà proprio lo hobbit a salvarli nuovamente, inserendoli in alcune botti ed usandole come imbarcazioni nel fiume raggiungono Pontelagolungo.
Qui vengono accolti con grandi feste nella speranza che riescano a cacciare il drago Smaug dalla montagna solitaria e gli danno rifornimenti fino ad Erebor. Riescono ad entrare nella montagna e si trovano così ad affrontare il drago.
Ovviamente non sto qui a raccontarvi come finisce tutta la storia per evitare di togliervi il gusto della lettura. Sebbene la storia è molto fantasiosa e ci porta in un altro mondo, la lettura non mi ha coinvolto molto. Il testo sembra rivolto più a un pubblico di ragazzi che a un adulto e il racconto è interrotto troppo spesso da ballate. Se dovessi dargli un voto sarebbe comunque un sette. Nella vita si legge anche di peggio.