Ciao ragazze e ragazzi! Come va?
Ho avuto modo di vedere su Netflix “Hill House” una serie tv su una casa stregata e una famiglia che viene distrutta da questa casa. La serie tv mi è piaciuta molto, nonostante è da brividi e non vedo mai film o serie tv horror, perché sono un’amorevole fifona. Dal momento che questa serie tv è una rivisitazione del romanzo “L’incubo di Hill House” di Shirley Jackson, ho deciso così di leggere il libro.
L’incubo di Hill House
Autore: Shirley Jackson
Casa Editrice: Adelphi Edizioni
Genere: horror
Pagine: 233
1ª ed. originale: 1959
1ª ed. italiana: 1979
Prezzo di copertina: 12, 00 € – Link acquisto Amazon
Quarta di copertina
«In questo autentico classico del genere gotico, Eleanor Vance, giovane e tormentata donna che non ricorda di essere mai stata felice in tutta la sua vita, viene assoldata dal sinistro professor Mountague, aspirante cacciatore di fantasmi, per un soggiorno sperimentale a Hill House…Giunta a destinazione, Eleanor si trova davanti una casa “che sembrava aver preso forma da sola, assemblandosi in quel suo possente schema indipendente dai muratori”; un edificio che “drizzava la testa imponente contro il cielo senza concessioni all’umanità; una costruzione immune da ogni esorcismo: “un luogo non adatto agli uomini, né all’amore, né alla speranza”; una casa che si rifiuta di essere una dimora accogliente così come Eleanor vorrebbe sfuggire a un sistema di vita che le ha portato soltanto infelicità».
Tommaso Pincio
Autore
Shirley Jackson, nata a San Francisco nel 1916, morì nel 1965 a North Bennington, il villaggio del Vermont dove era approdata vent’anni prima al seguito del marito professore. Dalla sua vita in quel villaggio nacquero gli spunti per l’ostile, sinistra comunità adombrata in La lotteria (1949, Adelphi 2007) e Abbiamo sempre vissuto nel castello (1962, Adelphi 2009). Di lei Adelphi ha inoltre pubblicato Paranoia (2018). L’incubo di Hill House è uscito per la prima volta nel 1959 e ne sono stati tratti due film: Gli invasati (1963) di Robert Wise, con Julie Harris, Richard Johnson e Claire Bloom, e Presenze (1999) di Jan de Bont, con Liam Neeson, Catherine Zeta Jones e Owen Wilson.
Incipit
«Nessun organismo vivente può manifestarsi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni. Hill house, che sana non era, si ergeva sola contro le sue colline, chiusa intorno al buio; si ergeva così da ottant’anni e avrebbe potuto continuare per altri ottanta. Dentro, i muri salivano dritti , i mattoni, e le porte diligentemente chiuse; il silenzio si stendeva uniforme contro il legno e la pietra di Hill House, e qualunque cosa si muovesse lì dentro, si muoveva sola.»
Sinossi
Il romanzo incomincia con il professor Montague, laureato in antropologia ed appassionato di fenomeni paranormali, che decide di affittare Hill House, casa notoriamente “stregata” per svolgere degli studi. Per i suoi studi il professore decide di assumere degli assistenti che vengono opportunamente contattati per lettera: Eleanor Vance, una ragazza che da bambina è stata protagonista di un fenomeno di poltergeist, Theodora, una ragazza spregiudicata e anticonformista e Luke Sanderson, uno della famiglia ed erede della casa.
La protagonista è Eleanor Vance, donna di trentadue anni che dopo aver accudito la madre per anni, dopo la sua morte vive con la sorella e il cognato. Tuttavia, non va molto d’accordo con loro e l’invito del signor Montague segna per lei un atto di ribellione e liberazione, così ruba al macchina alla sorella ed arriva a d Hill House. La permanenza in questa casa mette a dura prova la sua salute psichica. Eleanor alterna il suo carattere dolce e tenero ad attacchi di gelosia nei confronti di Theodora e Luke.
La casa è stata costruita con una serie di imprecisioni ed inclinazioni che danno luogo a una serie di fenomeni bizzarri: la chiusura improvvisa delle porte, vertigi dovute a giochi ottici, ecc. Si verificano anche una serie di fenomeni paranormali: una scritta sul muro che chiama Eleanor, voci, presenze, rumori.
La situazione peggiora con l’arrivo ad Hill House della moglie del signor Montague con il suo amico Arthur. La donna, caratterialmente molto diversa dal marito, non ha un approccio razionale verso i fenomeni paranormali e si crede una medium, infatti porta con sé una planchette per tentare di mettersi in contatto con le presenze della casa. La donna accusa Eleanor di distrubare queste presenze.
Eleanor impazzisce definitivamente una notte inizia a battere colpi sulle porte e sale le scale malferme della biblioteca, mettendo a rischio la sua vita. Questo episodio spinge Montague, Theodora e Luke a decide di mandare via Eleanor. Ciò nonostante Eleanor ritiene ormai Hill House casa sua, pensa che la casa la vuole, non ha un posto dove andare visto che ha rubato l’auto alla sorella e non ha più una casa dopo la morte della madre. Così Eleanor andando via da Hill House, prende l’auto e decide intenzionalmente di schiantarsi contro un albero, morendo. Il professor Montague e i suoi assistenti decidono di lasciare la casa. Dopo il suo articolo sui fenomeni avvenuti ad Hill House, il professore decide di abbandonare qualsiasi attività di ricerca.
Il libro si conclude con le stesse parole con cui era incominciato.
Opinioni
Il romanzo è un horror elegante, non c’è spazio per scene di splatter. Tutto viene costruito in modo allusivo e mai volgarmente esplicito. La conclusione presenta un finale aperto a diverse interpretazioni: è possibile che Eleanor già instabile psicologicamente impazzisce e si uccide e i fenomeni avvenuti siano una suggestione dovuta al tipo di costruzione della casa e all’atmosfera tetra. Si ha così una spie razionale degli eventi. Invece, se si crede alle presenze nella casa, essendo Eleanor è la più suggestionabile, le presenze l’hanno chiamata a sé. Altra interpretazione è che Eleanor sia la stessa presenza che infesta la casa, annullando così lo spazio-tempo dall’inizio alla fine del romanzo.
La storia mi è piaciuta molto anche se mi aspettavo un finale completamente diverso. Dopo la lettura del libro posso tranquillamente affermare che mi è piaciuta di più la serie tv. Il romanzo ha un andamento molto più tranquillo rispetto alla serie tv.